Mi ha fatto riflettere il coro di (quasi) unanime ammirazione per l’atleta americana che invece di scendere in campo, perdere e accettare la sconfitta ha deciso di ritirarsi e non gareggiare per prendersi cura della sua salute mentale.
Mi hanno fatto riflettere questi commenti perché confondevano la comprensione con l’ammirazione. Forse è il caso di mettere in ordine le cose.